Un conflitto pubblico e privato I diritti, la democrazia e l’impero dei social network Propaganda, gestione dei dati, fake news e bad news: l’universo della comunicazione digitale ha bisogno di regole. Le responsabilità individuali e il ruolo della politica. Un dibattito tra direttori di giornali 21 MAG 2018
La rete di Babele I mattoni e i dati personali. La costruzione che prende il sopravvento sulla vita dei costruttori. Ecco cosa unisce il racconto biblico ai cantieri digitali della valle del silicio, dove si edifica l’uomo che sarà 21 MAG 2018
Il curioso caso del giovane Sayman Indizi sull’uso opposto della manodopera digitale di Google e di Facebook Redazione 08 MAG 2018
L'app per rimorchiare è il segno che ormai Facebook è “un paese per vecchi" Il social network ha annunciato che lancerà il suo Tinder. Ma puntare sul dating vuol dire investire su uomini e donne tra i 40 e i 50 anni di età, ossia la fascia più ampia di persone che si rivolge a questo genere di servizi Redazione 02 MAG 2018
La proprietà personale non esiste sui social Perché è un’assurdità chiedere a Facebook di restituire i “nostri” dati Redazione 18 APR 2018
Zuckerberg anti mercato condannato in appello a Milano Confermata la condanna a Facebook per avere “copiato” una app dell’italiana Business Competence 16 APR 2018
Processo alla Silicon Valley Zuckerberg che depone al Congresso è solo un tassello dell’epocale atto d’accusa ai giganti della tecnologia, falsi profeti del mondo nuovo. Tutti i capi d’imputazione nella rivoluzione culturale in corso, e in quella che verrà 14 APR 2018
Spudorato e impeccabile, Zuckerberg al Congresso è stato perfetto Sembrava un giovane Holden, ma anche un giovane Kissinger 13 APR 2018
Un asset per l'America Uno dei fatti più interessanti della doppia udienza di Mark Zuckerberg davanti al Congresso americano è stato quando il numero uno di Facebook si è allontanato lasciando aperto un portacarte con dentro i suoi appunti 13 APR 2018
L’azzardo morale di Facebook, che al Congresso ha ottenuto lo status di “too big to fail” Zuckerberg può permettersi di correre rischi perché sa che la società non andrà gambe all’aria. Lo confermano anche i rappresentanti che l'hanno incalzato: nemmeno loro concepiscono che, un giorno, possa fallire 12 APR 2018